NATURA E ARTIFICIO
by Fiorella Rabellino
piccoli saggi sulla storia dei GIARDINI
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Dio onnipotente per il primo  piantò un giardino.
E infatti è il più puro degli umani piaceri. E' il più
grande ristoro per lo spirito dell'uomo.
(Francis Bacon, 1625)

Così, con il riferimento al giardino dell'Eden, iniziano
molti studi dedicati all'arte e alla storia dei giardini.

Il giardino rappresenta, dagli albori della civiltà, un
luogo separato, sacralizzato dalla presenza delle
divinità della natura che regolano il ciclo della vita. Il
paradiso terrestre è l'archetipo di una condizione di
armonia tra uomo e natura, una condizione mitica e
perduta, che si cerca di ristabilire sulla terra per
annullare il conflitto che da sempre regola la
convivenza tra uomo - figlio o nemico - e natura -
madre o matrigna -.
Nel tempo l'idea di giardino si carica di molti significati, è uno specchio della cultura e della società, e del rapporto tra uomo e natura
in una certa epoca storica. La sua forma si fa più complessa, diventa parte integrante del disegno architettonico dell'edificio o della
città intera, manifestandosi, a seconda delle diverse epoche e luoghi, come l'espressione di totale dominio dell'uomo sulla natura, o,
all'estremo opposto, come la rappresentazione di una idealizzata natura selvaggia, eterna ricerca umana di quel luogo perduto di
armonia del creato.
Oggi più che mai, nel giardino contemporaneo, la ricerca di questo equilibrio di potere tra uomo e natura è specchio delle
contraddizioni e della genialità del nostro tempo.

Il mio interesse per la storia dei giardini, coltivato negli studi post-universitari e nell'attività presso la Facoltà di Architettura del
Politecnico di Torino, si esprime qui come un viaggio fotografico-storico attraverso le diverse manifestazioni di questa raffinatissima
arte.