NATURA E ARTIFICIO
by Fiorella Rabellino
piccoli saggi sulla storia dei GIARDINI
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L'OTTOCENTO - IL IL PARCO PUBBLICO

Con lavvento dell'era industriale, cambia il rapporto tra l'uomo e la natura.
L'ingresso della macchina nella vita quotidiana segna un momento di rottura. Gli uomini che hanno visto le prime ciminiere e ferrovie sono anche gli stessi che hanno lasciato la campagna per andare a lavorare come operai nelle città, che diventano poli di attrazione fortissimi. Le forme colossali partorite dalla fantasia (da Bomarzo al Desert de Retz) ora sono reali, sono le grandi macchine a vapore, veri mostri della tecnologia. Il fumo, il rumore, creano un ambiente che avrebbe ben soddisfatto i teorici dell'orrido e del sublime.
L'Europa è scossa da una crisi economica e politica che destabilizza la società (la Rivoluzione francese ha lasciato i suoi segni ovunque).

Il tema del rapporto fra uomo e natura riappare profondamente modificato, il paesaggio è ormai segnato dalla presenza della macchina, e mai come ora si è sentita la nostalgia della natura.
Diversi sono gli atteggiamenti e i sentimenti che gli abitanti delle città nutrono per la natura, molto cambia a seconda della situazione sociale: ci sono gli sradicati dalle campagne, che ricordano l'orto che hanno lasciato per la fabbrica, ci sono igli appartenenti alla classe benestante, i privilegiati che possono isolarsi a proprio piacimento nel silenzio dei loro parchi, c'è la piccola borghesia urbana, che nelle periferie ricrea il suo angolo verde.

Il problema della natura in città diventa un tema sociale di enorme importanza, e segna anche l'origine dell'urbanistica moderna e dell'idea di "standard" inteso come qualità minima della vita, anche grazie alla presenza della natura. Chi è al potere, con scopi filantropici e anche maggiormente di pacificazione sociale, si preoccupa di ristabilire un collegamento tra gli uomini e la natura, che diventa un diritto di tutti a maggiore ragione di chi vive in un ambiete anti-naturale come la città industriale.
E' la nascita del concetto di parco pubblico, di area verde destinata allo svago, al divertimento, alla salute psico fisica dei cittadini, che passa attraverso aria acqua e sole, ma è anche la nascita di una nuova pianificazione urbana, esemplificata dalla proposta di Loudon per la crescita regolata di Londra. La sua ipotesi propone infatti uno sviluppo per circoli concentrici: intorno alla città esistente le zone in espansione, in forma anulare, avrebbero dovuto alternarsi a cinture di verde, le green-belts (che diventano fondamento per la successiva teorizzazione delle città-giardino di Howard).
In effetti i grandi parchi delle residenze di corte già dal XVII secolo venivano aperti alle pubbliche passeggiate - il rito del farsi vedere, del passeggiare e conversare rendeva questi spazi la vetrina del bel mondo. Sono i primi passi di un mutamento nei rapporti fra le classi sociali.
Il Desert de Retz è fin dall'inizio aperto al pubblico.
Nascono i primi parchi di divertimenti in Inghilterra: il Vauxhall di Londra apre nel 1661: in questi luoghi oltre a passeggiare nel tempo libero si ascoltava musica, si andava a teatro, si trovavano varie attrattive. L'organizzazione spaziale si rifà inevitabilmente al gusto inglese del giardino, che sembra il più adatto a contenere le innumerevoli funzioni che si moltiplicano allinterno dei parchi, anche se alcuni teorici affermano invece che la migliore forma per i parchi pubblici rimane quella geometrica, mentre quella informale deve rimanere esclusiva dei parchi privati.
Questi luoghi dovevano essere adatti «a fare esercizio, respirare all'aria piena, rilassarsi dagli affari, intraprendere conversazioni» Per Hirschfeld i viali rettilinei favoriscono queste attività, ma in un parco grande può anche essere inserita una parte con viali sinuosi, per aumentare la varietà e le attrattive.
L'Inghilterra si pone di nuovo all'avanguardia nella creazione di parchi pubblici in quanto, grazie all'accelerato sviluppo industriale, nelle sue città l'elemento del verde pubblico si rende necessario prima che altrove (dove si passa più gradualmente dal parco privato aperto al pubblico a quello appositamente progettato).

A Londra il Regent's Park (1811) propone un nuovo modello imprenditoriale per la realizzazione di uno spazio di verde pubblico: la lottizzazione residenziale intorno al parco. Altri esempi e modelli sono il Prince's Park di Paxton, molto ammirato da Olmsted. A Birkenhead, una città nuova, satellite di Liverpool, in fase di accrescimento, il progetto ancora di Paxton inserisce il parco nel nuovo impianto urbano come elemento fortemente innovativo, per migliorare le condizioni di vita ritenute ormai quasi inaccettabili.

In Francia, durante l'Impero di Napoleone III, nel disegno della Grande Capitale voluta da Haussmann si applicano le teorie del giardino pittoresco. La sezione 'Promenades et Plantations' è quella che suscita più elogi e ammirazione nell'embellissement di Parigi. La tradizione geometrica lenotriana viene associata all'ancien régime e quindi per reazione rifiutata. Invece i nuovi principi del giardino inglese vengono accolti con entusiasmo.
Figura di spicco è Jean-Charles Adolphe Alphand, ingegnere dell'Ecole Nationale des Ponts et Chaussées - dal 1861 direttore amministrativo del Service Promenades et Plantations - e il suo allievo-orticoltore Barillet Deschampes.
Alphand tratta per iscritto e codifica i principi seguiti nella progettazione e i modelli a cui si ispira, dedicando spazio anche alle opere idrauliche, di scavo, di piantumazione, ed alla botanica.